La situazione di questi giorni mostra chiaramente che Internet, “ultima frontiera”, rischia davvero di diventare un Far West in cui tutti sono contro tutti e ognuno si fa giustizia da sé. No, non sto chiedendo leggi più severe e pugno di ferro. Cosa sta succedendo? Che dopo gli attacchi di DDoS contro organizzazioni accusate di ostacolare Assange/Wikileaks, già di per sé discutibili, ormai si spara nel mucchio e non si capisce più chi spara a chi. Spamhaus, colpita da un DDoS che prima viene attribuito ai sostenitori di Assange “Anonymous” e poi correttamente attribuito a spammer. EasyDNS subisce a sua volta un DDoS, questa volta veramente da Anonymous, perché accusata di aver ostacolato Wikileaks; in realtà si trattava di un errore fatto da alcuni pubblicando il nome EasyDNS al posto di EveryDNS, vero ex provider di domini dinamici di Wikilieaks.
È una follia ed un pessimo precedente: d’ora in poi sarà ancora più facile che chiunque abbia qualcosa da ridire su qualcuno organizzi DDoS, trasformando Internet in un pantano e causando danni di cui difficikmente risponderà, allo stato attuale. A peggiorare la situazione, un’analisi di ENISA sembra che mostrerà come il numero di pc necessario per causare DDoS significativi è parecchio più basso di quanto si supponesse. Molto più basso: secondo l’articolo il DDoS a VISA sarebbe stato causato da qualche centinaio di pc.
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Qui sopra il lago di Soraga, Val di Fassa (Trentino, Italia)
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