In questi giorni ho avuto per le mani un PDF su cui dovevo fare delle annotazioni. A quanto pare, quando molti strumenti creano un pdf risulta un file che secondo Acrobat Reader (sia sotto Linux che sotto Windows) ha la proprietà “Commenting: Not Allowed”. Non ho trovato uno strumento nativo per Linux che permettesse di fare annotazioni decentemente, così ho provato Foxit Reader. La versione per Linux a sua volta non permette annotazioni, mentre la versione per Windows sì. Ho scaricato l’eseguibile, l’ho lanciato e funziona benissimo. La cosa è possibile grazie a Wine e al supporto del kernel Linux per gli eseguibili “non Linux”. Wine permette di utilizzare direttamente su Linux gli applicatvi Windows, almeno finché questi non hanno un’interazione troppo stretta con l’hardware o con le funzionalità più specifiche del sistema operativo. Per intenderci, Office funziona regolarmente con Wine da parecchio tempo (e nella mia esperienza almeno Office 97, che usavo prima di OpenOffice, funzionava MOLTO più velocemente che su Windows). Wine non è un ambiente virtualizzato, ma un insieme di tool che riscrivono alcuni componenti del sistema operativo Windows (ad esempio la gestione del registry), unito ad una suite di DLL riscritte per sostituire quelle native di Windows, anche se in alcuni casi e con le dovute licenze si possono importare le DLL originali. Il risultato è che un programma per Windows, che generalmente interagisce con il sistema attraverso le funzionalità di qualche DLL, si trova ad utilizzare le DLL modificate che gli offrono le stesse (più o meno) funzionalità ma implementate su Linux, e il programma non si accorge della differenza. Il supporto del kernel Linux serve invece per fare sì che quando lancio un applicativo Windows, Linux si accorga automaticamente che “non è roba sua” e lanci l’applicazione di supporto, Wine in questo caso, ma potrebbe essere jexec per un programma .jar. In Ubuntu Lucid, il tutto funziona senza dover configurare niente, se non eventualmente Wine all’installazione. I formati binari, e le applicazioni che li supportano, si trovano in /var/lib/binfmts
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Qui sopra il lago di Soraga, Val di Fassa (Trentino, Italia)
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Okular fa’ qcs di simile, ma salva le note in un xml a parte.
Infatti, il che lo rende poco utilizzabile con chi usa altri strumenti.
Nel frattempo ho trovato qualcosa che spiega un po’ meglio il problema dei commenti: http://www.oooforum.org/forum/viewtopic.phtml?t=51087
Cosa che non cambia il fatto però che non ci siano strumenti nativi per Linux per commentare file pdf in un modo compatibile con altri strumenti…