Un post di Cringely il cui primo punto, quello sulle applicazioni mobili, mi sembra molto interessante. Lo ricollego alla questione dei flash drive “bacati”, per i quali il NIST si sta probabilmente chiedendo se la sua certificazione non dovrebbe coprire, oltre al drive in sè, anche il software/driver al quale l’utente fornisce la password: il problema infatti a quanto pare è lì, mentre il drive di per sè cifra e decifra correttamente. Quando si parla di “perimetro che scompare”, di solito ci si riferisce alla minore efficacia del concetto di separazione tra rete aziendale e resto del mondo, e alle difficoltà conseguenti. Invece, ultimamente mi viene da pensare principalmente alla scomparsa di una definizione chiara delle responsabilità: ognuno è responsabile solo del proprio piccolo pezzo (non del software sul cellulare, non di quello che gestisce la password), ma in sistemi sempre più complessi e con molti (livelli di) intermediari, questo vuole dire che alla fine nessuno è responsabile di niente. Indovinate chi resta con il cerino in mano?
-
Qui sopra il lago di Soraga, Val di Fassa (Trentino, Italia)
Questo sito ospita pensieri e considerazioni personali, che possono o meno essere collegati alle mie competenze professionali. Per contatti professionali potete fare riferimento al mio profilo Linkedin o al sito di Partners4Innovation