Non posso non essere impressionato. Che Vista sia stato accolto con poco entusiasmo è evidente: dopo tanti anni di attesa, poche novità, migliorie di sicurezza limitate, costi elevati e poca compatibilità. A un anno di distanza dall’uscita non ho ancora sentito sostanzialmente nessuno (a parte Microsoft) esprimersi con decisione a favore dell’adozione di Vista, e anzi c’è chi l’ha nominato uno dei peggiori prodotti del 2007 e chi ha offerto l’opzione di rinunciare sui nuovi PC al Vista preinstallato e risostituirlo con XP. Nonostante questo, non posso che essere impressionato dall’iniziativa di InfoWord per salvare XP. A prima vista potrebbe sembrare un’iniziativa simile a quelle che all’uscita di XP volevano prolungare la vita di Windows 98. Ma allora, anche se molti sostenevano che non fosse necessario passare a XP e trovassero “spiacevole” avere XP imposto come unica scelta sui nuovi PC, le critiche a XP in sè erano poche, se non per le prestazioni: XP era più pesante di Windows 98 (ma almeno faceva qualcosa in più, mentre Windows 98 era più pesante di Windows 95 facendo esattamente le stesse cose, e Vista è più pesante di XP facendo….).
L’inziativa di InfoWorld è molto più drastica, e lo si può già capire dalla richiesta di mantenere XP “per sempre”: non di supportarlo, ma di mantenerlo in vendita. Una richiesta che chiaramente non ha senso: Microsoft vive essenzialmente della vendita di licenze Windows e Office, il resto delle sue attività l’ultima volta che ho sentito qualcosa al riguardo era marginale o in perdita; se Microsoft non riesce a convincere chi possiede XP a passare a Vista, darà dei grossi dispiaceri agli azionisti.
Ma l’iniziativa di InfoWorld è contornata da altri articoli su Vista: uno che sottolinea i limiti di UAC (ma in realtà parla di quello che il malware può fare senza diritti di amministratore: un problema che non riguarda solo Vista e che è comunque una visione limitata del controllo dell’uso dei diritti di amministratore), un altro che dice che Vista non è “verde” ma che in pratica dice semplicemente che se un’impresa non ha bisogno di passare a un sistema operativo che richiede PC più potenti, è uno spreco fare l’upgrade, anche se con il tempo finirà per essere inevitabile.
Cosa propone InfoWorld? Far “sparire silenziosamente” Vista come a suo tempo Microsoft ha fatto con ME (fallimento storico), e in attesa della prossima versione di Windows mantenere XP. Un paragone che mi sembra non abbia senso: ME è uscito di due anni dopo 98, in un periodo in cui il mercato dei PC era ancora in forte crescita e non vendere ME voleva dire vendere comunque Windows 98; per di più, ME è stato (giustamente) presentato come un restyling di 98, non come una grande innovazione; infine, XP è uscito meno di un anno dopo. Vista è uscito cinque anni dopo XP, presentato come una rivoluzione, e a un anno dall’uscita di Vista non c’è un successore in vista; soprattutto, il mercato dei PC adesso non è il mercato del 2000: non vendere Vista per Microsoft praticamente vuole dire non vendere, direi.
Queste però sono considerazioni banali. Quello che mi colpisce è che una testata come InfoWorld prenda una posizione così netta. Io sono uno di quelli che pensano (cinici?) che una testata di questo tipo non prenda mai posizioni troppo scomode per le grosse aziende che, con la loro pubblicità, le fanno campare. Certo, una campagna di questo tipo farà loro perdere le simpatie di molti sostenitori di Microsoft. L’unica spiegazione che mi viene in mente è che al momento dire che passare a Vista non è una buona idea faccia guadagnare più consensi di quanti ne fa perdere, o quantomeno il bilancio non sia troppo in passivo.
Un’ultima considerazione, più interessante. Se è vero quello che dice InfoWorld (e in buona parte secondo me lo è), allora abbiamo un conflitto fra gli interessi di Microsoft (vendere Vista a tutti i costi) e quelli degli utenti. Questo è esattamente il tipo di conflitto al quale i sostenitori dell’open source fanno spesso riferimento. Se XP fosse open source, Microsoft non lo potrebbe ritirare dal mercato, perché chiunque altro lo potrebbe distribuire. E se Microsoft smettesse di supportarlo, con centinaia di milioni di potenziali utenti nascerebbero imprese in abbondanza per sopperire alla mancanza di supporto dalla casa madre. Certo, con l’open source nessuna azienda potrebbe diventare ricca quanto Microsoft. Al più quanto Red Hat.
Aggiornamento. Punto Informatico ha pubblicato un articolo sull’argomento. Per curiosità sono andato a sfogliare i commenti… non li ho letti proprio tutti, ma non ne ho trovato uno che dica che è meglio passare a Vista (a parte una o due evidenti trollate). Tutti a dire che XP è meglio, più veloce, più stabile e pesa meno. O a parlare di Apple e Linux, ma questa è un’altra questione.