Il fine giustifica i mezzi

Secondo questo articolo di Wired, l’azione di lobbying dell’MPAA avrebbe contribuito a bloccare una proposta di legge che rende illegale dichiarare di essere qualcun’altro per raccogliere informazioni su chi si impersona, come tabulati telefonici e informazioni finanziarie. La legge che è stata bloccata avrebbe infatti ostacolato l’attività degli investigatori delle Major impegnati nella lotta alla “pirateria”. Due considerazioni: la prima riguarda l’etica distorta che porta a considerare più importante l’attività di alcuni investigatori, quale che sia il business che stanno proteggendo, rispetto ai diritti dei cittadini, non solo nei confronti di quegli investigatori ma nei confronti di chiunque voglia carpire informazioni su di loro. È la stessa etica distorta che ha portato al trojan di Sony. La seconda considerazione riguarda la capacità di queste lobby di influenzare le posizioni dei politici. Mi chiedo quanti dei cittadini che hanno eletto quei politici, e i cui interessi i politici dovrebbero tutelare, pensano che bloccare quella legge sia stato nel loro interesse. Nautralmente si potrebbe dire che stiamo parlando della California, ma in Europa, in particolare a Bruxelles, le lobby sono forse altrettanto attive, e non dimentichiamoci che le decisioni prese a Bruxelles (ad esempio sui brevetti software) hanno conseguenze immadiate anche in Italia.

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