Dati in chiaro su PC UN in Myanmar?

Schneier cita un articolo secondo il quale la polizia del Myanmar avrebbe cercato di accedere a dischi dei sistemi del locale personale ONU alla ricerca di informazioni sui dissidenti (sembra che in UK molti abbiano deciso di chiamare il paese Burma, Birmania, nome coloniale che era stato poi abbandonato a favore di quello “originale” di Myanmar). I commenti del blog di Schneier mettono subito in evidenza il problema principale: possibile che dei sistemi delle nazioni Unite, in un paese come il Myanmar e con dati critici come quelli cercati dalla polizia, non usino strumenti di cifratura dei dischi e delle comunicazioni in grado di metterli al riparo dalle capacità della polizia del Myanmar?

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One Response to Dati in chiaro su PC UN in Myanmar?

  1. claudio says:

    Sento su Rai Radio2 un invito a chiamare il paese “Burma o Birmania” come segno di solidarietà per i ribelli, e non Myanmar, nome imposto dall’attuale regime. Temendo di aver fatto una gaffe, ho fatto qualche verifica.
    La questione che il nome tradizionale sarebbe Myanmar e che Burma sarebbe il nome dato al paese dai colonialisti l’ho sentita dalla mia guida quando sono stato in quel paese nel 1996, quando ho avuto anche modo di “apprezzare” il regime vigente. Naturalmente si può opinare che potesse essere un “obbligo” per la guida fornire questa versione. Tuttavia, ho trovato questa indicazione su un blog del NYT: “AARGH! I despise the government of MYANMAR as much as anyone. I’m rooting for it’s fall. I’m dying to see Suu Kyi sworn in in YANGON. But the generals did not invent the name Myanmar. Marco Polo used that name in reference to the country. The Burmese used that name when speaking Burmese. The constitution of MYANMAR at independence was written in English and Burmese, and in the Burmese version the name MYANMAR was used. The British invented the name Burma, as well as Rangoon, which isn’t pronounceable in Burmese.”
    Mentre ho trovato conferme del fatto che Marco Polo cita quel paese come “Mien” nel Milione, non sono in grado di verificare la versione in birmano del trattato di indipendenza 😉 cosa che fugherebbe ogni dubbio.
    Immagino che la giunta attuale abbia cambiato nome al paese in un impeto di nazionalismo: mi lascia però perplesso l’idea che adottare un nome coloniale sia tanto meglio e sia un segno di “solidarietà per i ribelli”. Boh.

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