Il Garante consulta il pubblico sul nuovo provvedimento

Dopo la bufera dell’abolizione delle misure minime, si è parlato ieri del nuovo provvedimento del Garante sulla tutela dei dati di traffico telefonico. La vera novità però è un cambio di tendenza importante: sul nuovo provvedimento il Garante ha avviato una consultazione pubblica. Una delle critiche spesso mosse a questi provvedimenti dal forte contenuto tecnologico è di essere stati fatti con poca o nessuna competenza della materia normata, o con errori di valutazione grossolani. Non mi riferisco, sia chiaro, specificamente al Garante: mi riferisco all’insieme di norme (e di affermazioni dei politici) che vengono metodicamente criticate forse più spesso per gli strafalcioni tecnologici che per le scelte normative. È anche chiaro che anche il migliore consulente, messo da solo (o a piccoli gruppi 😉 ) ad affrontare temi complessi e innovativi come quelli trattati da molte norme, non può che farsi scappare degli errori che, una volta finiti in una norma, portano a situazioni paradossali e ingestibili. Il problema più comune è quello delle definizioni: una definizione che può sembrare ragionevole è magari priva di senso da un punto di vista tecnico, ed assume un significato tutto particolare dal punto di vista giuridico. Ed è chiaro che nessun tecnico è così onnisciente da non farsi scappare errori sull’uno o sull’altro tema. Da più parti si è quindi richiesto da anni un processo più condiviso non sulle scelte normative (quelle spettano al legislatore) ma sugli aspetti tecnologici, in modo che si possano produrre norme coerenti e attuabili in modo non ambiguo.

Il primo, e forse l’unico caso del genere che ricordo è stata una consultazione da parte dell’allora AIPA, ora CNIPA, se non sbaglio sulla normativa sulla firma digitale. Bozze della norma sono state fatte circolare fino a che gli strafalcioni tecnici non sono sostanzialmente spariti. Ne è uscita una norma con alcune scelte forse discutibili, ma sostanzialmente corretta e applicabile. Un caso unico che ho rimpianto per molti anni.

Ora che il Garante ha aperto una consultazione pubblica, non sprechiamo l’opportunità: altrimenti, critiche sugli “strafalcioni” delle norme non saranno più legittimi.

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