Dopo le discussioni sulle perquisizioni online in Germania, e i dubbi sulla legittimità, i giornali tedeschi si sbizzarriscono nel cercare di indovinare quali tecniche siano previste per accedere online ai PC dei cittadini. L’articolo di Die Welt raccoglie soprattutto “illazioni” degli esperti di sicurezza locali, più che dichiarazioni delle autorità. Secondo me se ne possono dedurre solo alcune cose:
- nessuno ha la più pallida idea di quali metodi saranno utilizzati, il che vuole dire che probabilmente dal punto di vista tecnologico non c’è niente di interessante: si ingegneranno come possono;
- al centro della questione non c’è il come, ma il fatto che una legge lo consenta; non conoscendo la normativa tedesca, non so se questo tipo di accesso sia più libero e meno controllato di quello fisico; peraltro, non mi stupirei se lo fosse;
- l’atricolo dice che in Svizzera stanno già provando tecniche di man-in-the-middle;
- sembra che nessuno si aspetti di riuscire ad accedere a un sistema protetto decentemente
La parte fastidiosa è quella in cui si parla della possibilità di accordi con i produttori di strumenti di sicurezza per ottenere, in sostanza, delle backdoor. Naturalmente la cosa non sembra praticabile (troppi produttori che lavorano in tutto il mondo), ma sono pensieri sempre spiacevoli, e che mi fanno apprezzare una volta di più linux e il contesto chiuso in cui utilizzo abitualmente Windows.