Problemi di identità, in altri ordini di grandezza

Da China.org: per i cinesi sarà possibile verificare online le carte di identità di quasi un miliardo e mezzo di persone, allo scopo di limitare le frodi perpetrate usando documenti falsi. Il meccanismo è minimo: dato un nome e un numero di carta di identità, il sistema dirà se corrispondono, e se sì mostra anche la foto; nessuna altra informazione è disponibile. Semplice. Problemi di privacy? L’unica informazione che “aggiunge” è la foto se si hanno già nome e numero di carta, informazioni che raramente si hanno senza aver avuto occasione di vedere la carta di identità (e quindi la foto). Problemi di sicurezza? Di principio, dato che la query è unica e molto semplice, il sistema potrebbe essere altrettanto semplice, e quindi relativamente facile da rendere sicuro… in caso di violazione, un database di questo tipo avrebbe certamente una sua appetibilità. Efficace? Vediamo. Anni fa ho subito un furto, fra l’altro mi è stato rubato un libretto di assegni, che ho subito bloccato. Dopo un paio di settimane, qualcuno ha usato uno degli assegni per un acquisto. Il negoziante si era fotocopiato la carta di identità, che però era chiaramente falsa. Risultato: il negoziante si è preso il pacco. Il sistema cinese avrebbe prevenuto il problema? Di primo acchito direi di sì. Spesso le soluzioni semplici sono quelle che funzionano. Per inciso, ho una personale antipatia per gli assegni, mi sembrano strumenti d’altri tempi con i quali la frode è fin troppo semplice.

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